Siamo tutti diventati più buoni ? Nel senso “social” ..ma non per davvero.

Oltre agli effetti propri sulla salute umana, il Conornavirus ha provocato una serie di insopportabili conseguenze psicosocial: ha trasformato in quattro e quattr’otto tutti noi in paladini della solidarietà – appunto – social, del positivismo e di una specie di eroismo, secondo me finto, ipocrita e pericoloso.

Oltre ai messaggi pubblicitari in cui si parla In continuazione di solidarietà, unita’, orgoglio, ci sono i vari social in cui ognuno posta o riposta i medesimi concetti.

Non parliamo poi delle comunicazioni aziendali: siamo a vostra disposizione, vi vogliamo aiutare, siamo con voi, ce la faremo…ecco…sono solo parole. E’ tutto e soltanto per la social gloria….cosa significa “ vi vogliamo aiutare”? In che cosa si traduce concretamente ? …perché ormai le persone tendono a confondere la dimensione social dal mondo vero, e la cosa più tragica e pericolosa è che l’ottenimento dell’approvazione social ( like o ❤️) tende a trasformarsi in conferma della verità, nn importa se sono solo frasi a cui nn segue nessun gesto, nessuna azione reale.

Quali dovrebbero essere le azioni reali ? Ad esempio una chiacchierata con l’anziano vicino di casa (ma nn la chiacchierata una tantum, intendo la chiacchierata quotidiana, o settimanale) …ad esempio raccogliere le mascherine buttate proprio vicino a dove stiamo passando ( naturalmente con un fazzoletto di carta o con i guanti che poi buttiamo anche noi)…ad esempio ritrattare le condizioni di pagamento per il cliente in difficoltà, fare degli sconti e rinunciare al solito margine di guadagno…
Ma questa è la realtà, questa é la verità. Niente like, se nn lo possiamo sbandierare, e allora che senso ha? Che vantaggio?

Chi è buono davvero nn ha per forza bisogno di farlo sapere e di contare i like. Chi é buono d’animo lo é e basta, e per questo fare del bene é quasi una necessità, anche senza Coronavirus.
Questa é la realtà .

Aggiungo questo …scoperto appena Finito di scrivere https://www.lifegate.it/persone


L’eco delle Valli

L’eco delle Valli é un “periodico” bimestrale pubblicato dalla Parrocchia di Valli del Pasubio e che raccoglie i fatti di cronaca e propone storie e persone di Valli e delle frazioni limitrofe , Staro e Sant’Antonio. Valli del Pasubio, Staro e Sant’Antonio sono microcosmi che solo chi vive nell’alto vicentino forse conosce….già a Vicenza sono sicura che pochi conoscano queste località . Eppure sono piccoli universi che pulsano, che provano a resistere alle migrazioni verso le città ( cioè verso il lavoro moderno) e a mantenere i vincoli e le tradizioni del paese.
Ne parlo perché se fino a poco tempo fa snobbavo questo giornalino quando lo vedevo a casa dei miei, ora sfogliandolo mi catapulto in un tempo lontano e sereno del passato…e’ una sorta di tuffo al cuore, un mix di nostalgia e mitizzazione: mi sembra che lí si possa essere felici, che la dimensione del paese sia la solo a poter assicurare la pienezza della vita, la realizzazione della propria condizione umana
So che nn é così. So che anche li c’è il malessere, che anzi potrebbe essercene di più proprio perché é un posto piccolo, ma per me che vivo a Bologna sapere che quei luoghi dove io ho trascorso la mia infanzia ci sono ancora é una consolazione, una sicurezza, un abbraccio. E non importa se io nn conosco le persone, é come se le conoscessi ..forse loro conoscevano la mamma, forse conoscono mio padre, forse mi hanno vista da piccola. E per me é sufficiente per sentirmi un po’ parte di quella realtà . É ritrovare tracce della mia famiglia, sapere da dove vengo.

Giù le mani da Francesco

Mi rendo conto che la vera pandemia é l’onda nera di sovranisti, estremisti pseudo cattolici che attaccano il Papa troppo vicino agli ultimi, ai poveri ai meno fortunati; un Papa umile che parla di uguaglianza, accoglienza, apertura. Un grande Papa, Papa Francesco. Un grandissimo uomo.

La cosa tragicomica di quello che sta succedendo é che questo uomo umile, lontano miliardi di kilometri dalle alte gerarchie ecclesiastiche, sinceramente e profondamente vicino ai poveri ha scatenato l’odio profondo di un esercito sterminato di fanatici ultracattolici, anzi pseudo cattolici, gentaglia frustrata che interpreta a proprio piacimento il messaggio cattolico, che sogna un mondo bianco, benestante, pulito e perché no anche un po’ viziato.
Invasati opportunisti senza cultura, chiusi, ignoranti e incattiviti. Pieni di fobie. Gente che parla di Dio senza saperne niente, che va in Chiesa x abitudine, gente che nn ce la può fare … che non ci può arrivare da sola e che quindi come galline seguono chi trova la soluzione ad ogni problema dando la colpa agli altri.
E proprio questo uomo umile, questo prete di strada divenuto Papa, Francesco, é paradossalmente il loro nemico numero uno. Sono patetici, se nn fosse che sono invasati e pericolosi, sarebbero davvero da compatire.

Ma come sono messi ? Con tutte le cose buone che ci sarebbero da fare in questo mondo, dall’ambiente alla povertà, alle malattie….questi imbecilli hanno deciso di riunirsi a livello mondiale per formare un esercito di invasati contro il Papa. Qui in Italia ne sa qualcosa quell’omuncolo di Salvini…uno che nella vita ha sempre fatto il “ é colpa di qualcun altro” unica professione possibile per lui. Con il Rosario in mano a scimmiottare gli xenofobi russi, americani, italiani.

Beh…io invoco la legge di causa-effetto. Io aspetto gli effetti delle loro cause. Non devo fare altro, solo invocare che si manifestino quanto prima. Che si manifesti il giusto karma per quello che stanno facendo e pensando.

#giulemanidapapafrancesco

Sapete cosa c’è …?

Sono stanca del sistema in cui viviamo.

Delle ingiustizie. Dello stress. Dell’inquinamento. Della volgarità. Dell’arroganza. Della cattiveria. Dell’egoismo. Dei “like” a tutti i costi.

Lo sono sempre stata…sempre. Non c’entra il coronavirus, non c’entra la morte di mia mamma (che è mancata un anno fa…non ieri).

E’ che mi sento un pesce fuor d’acqua, mi sento un’ingenua a pensarla così…ma non lo sono. E’ un mio desiderio sincero e profondo, quello di un mondo più giusto, più equo, più generoso e ripettoso.

Non c’entra l’ngenuità. E’ un desiderio che a volte è proprio un bisogno.

La lezione del virus

mamma

In questo lunghissimo periodo di silenzio sono successe molte cose che hanno avuto un certo impatto sulla mia vita.

Ho perso anche …la mamma…la mia mamma meravigliosa. Ne parlo perché è stato difficile, terribile e molto doloroso…chi ha vissuto l’esperienza della perdita di un genitore o comunque di una persona importante  capisce. E sa quanto siano preziosi gli ultimi momenti che si possono trascorre insieme, poter dare una carezza, un bacio, una parola …
E ne parlo soprattutto perché ho pensato allo strazio e all’ ulteriore sofferenza  di chi in queste settimane ha perso un familiare o un amico e nn ha potuto ne’ assisterlo, ne’ salutarlo, ne’ ha avuto la possibilità di organizzare un funerale, una funzione religiosa.
Sono moltissime le persone che hanno vissuto e vivono tuttora questa situazione.
Chi l’avrebbe seriamente presa in considerazione una simile eventualità ? Chi avrebbe mai pensato seriamente che anche qui nella nostra ricca e moderna società sarebbe arrivato un virus capace di scatenare una pandemia e di mettere in crisi “ il sistema”! i meccanismi finanziari, i processi economici e produttivi, governi ed istituzioni … un virus invisibile che ci impedisce anche il contatto fisico !
Non voglio parlare del virus…ormai da più di due mesi siamo bombardati su informazioni e notizie al riguardo. Non se ne può più.
Questa situazione però mi ha permesso di capire la fortuna che ho avuto di poter salutare mia mamma: per 11 giorni ho potuto ringraziarla di tutto, baciarla e dirle che le ho voluto bene e che continuerò a volergliene. Sono sicura che lei mi ha sentita e ha sentito la presenza anche dei miei fratelli… La nostra presenza l’ha tenuta in vita fino all’ultimo …finché e’ riuscita a controllare quel poco del suo corpo che poteva, cioè il cuore e l’istinto di respirare. Per me sono stati dei giorni devastanti; ma guai, guai davvero se nn ci fossero stati. E da questa considerazione e’ nato il mio pensiero e il mio dispiacere per chi questa possibilità nn l’ha avuta.

In questo momento storico quindi io penso che le sofferenze delle persone che hanno perso un familiare o un amico siano veramente enormi.

Ma questo è …questo virus segue la sua natura, la legge della natura che e’ un ciclo continuo e impassibile, indifferente a quello che noi uomini pensiamo, crediamo e desideriamo. Perché noi uomini siamo presuntuosi e cerchiamo l’immortalità, la perfezione ed il controllo su tutto. Pensiamo di poterla controllare, la natura…e convinti di questo stiamo facendo dei disastri ambientali che poi cerchiamo di minimizzare se nn addirittura di ignorare.
Qualunque sia il motivo per cui e’ scoppiata l’epidemia, una certezza e’ la nostra vulnerabilità di esseri umani, la nostra fragilità fisica ed emotiva: potrebbe essere una grande lezione per tutti noi…ma non credo che cambieremo poi di molto.

Le montagne russe della vita

2016-03-27 17.32.21-2L’ultima volta che ho scritto qualcosa in questo blog è stata a marzo 2017 ! Più di un anno fa !

Un anno di silenzio…ci ho pensato più di una volta a far ripartire il blog…ma come sempre, penso troppo e agisco troppo poco. OVERTHINKING KILLS YOU. E’ assolutamente vero, MA pensare è altrettanto importante e necessario. Allora il giusto sta nel mezzo: pensare sempre, perchè pensare e ragionare aprono la mente ed il cuore ed evitano colpi di testa (beh….ci sono anche i colpi di testa molto pensati…che sono TRAGICI), ma il pensiero senza l’azione porta all’isolamento, al distacco dalla realtà.

A che punto siamo quindi? Cos’è successo in più di un anno ?

A livello generale, cioè come va il mondo, siamo al punto infinitamente basso, in fondo in fondo…e continuiamo a scavare per andare ancora più giù: una società molto razzista, i famosi “italiani brava gente” sono così solo tra italiani, solo tra persone con il bollino “made in Italy” e,  non solo, devono anche avere tutta una serie di ulteriori requisiti che variano da zona a zona, da ambiente ad ambiente…Gli stranieri POVERI non sono accetti…quelli ricchi sì, però. Gli stranieri poveri sono parassiti…sempre a bighellonare dalla mattina alla sera, mangiano e dormono a sbafo…perchè dicono di essere poveri, ma le scarpe Nike le hanno, il cellulare poi non ne parliamo: sempre con il cellulare….e i soldi chi glieli dà????

INSOMMA: gli stranieri sono credibili sono se sono magri impiccati, non hanno vestiti “firmati”, non hanno il cellulare, non devono neanche aprire bocca, possibilmente. In questo caso non è che siano bene accetti, ma possiamo quasi quasi farci scappare una lacrima e fare una donazione a qualche missionario.

Non è un caso che da qualche mese il nostro paese è governato dalla lega…LA PACCHIA E’ FINITA, come dice il nostro Ministro degli interni.

Certo, i problemi ci sono, sono tantissimi, l’Italia è un immenso porto di approdo…ma parlare di pacchia…pacchia per chi ? Non è una pacchia per noi, ma non è una pacchia neanche per loro. Per loro è un incubo. Un trauma.Una tragedia.

Io non ho la soluzione per questa cosa. Ma non mi piace l’approccio. Le parole. L’atteggiamento da bulli. La cattiveria che ci sta dietro. E temo gli effetti sulle persone stupide. Ed il mondo, oggi, è pieno di persone stupide. Ma anche pieno di persone piene di problemi, rancorose, stressate, ignoranti…ce ne sono tante. LE PAROLE DETTE DA CHI HA POTERE PESANO, SONO PAROLE CHE POSSONO AVERE DELLE CONSEGUENZE GRAVI.

Oggi ci troviamo qui.

La storia ci insegna che la vita è come le montagne russe…ora siamo giù…e i picchi comunque sono sempre bassi…

 

Come ne “le due torri”

temporaleDopo un letargo di mesi, ho deciso di riassumere in 3 punti lo stato delle cose.

Quindi:

orto: sfrattati dal Caab – e lo dico: per lasciare spazio al business, più che agli ideali e alle passioni – la proposta era di spostarci ancora più fuori, in via Fantoni, in mezzo al nulla. Cosa che non ci ha entusiasmati, ma anzi piuttosto delusi perché detta come va detta, per quel poco di spazio che occupavano gli orti, potevano lasciarci li.

– mondo: il mondo va a rotoli. The Donald e’ il nuovo presidente USA, cioè intendo quel Donald: ma siamo ridotti così ? Proprio così in basso ? Evidentemente si. Purtroppo sì. Il nuovo presidente degli Stati Uniti e’ un ignorante, un affarista, un razzista, un egoista. Una pessima persona. Un megalomane con i tipici tratti di paranoia  dei ditttatori.  Le guerre divampano ovunque, lui fomenta gli odi, favorisce le barriere, vuole la divisione. Una schifezza completa. Un regalo a chi ha capito la piccolezza e i suoi numerosi limiti.

io: ed io mi sento come Frodo nel secondo episodio del Signore degli Anelli, cioè “le due torri”: l’episodio più cupo, più difficile più “no hope”… ci butto dentro preoccupazioni di salute, mobbing (ehhsssi… ne parlerò prima o poi…racconterò delle schifezze che succedono in queste “meravigliose” realtà industriali italiane, questi posti dove gente assolutamente incompetente e spesso con evidenti problemi relazionali ed emotivi si trova a gestire altre persone “sane”, che purtroppo diventano oggetto di sfogo di frustrazioni, paranoie, manie di grandezza e sogni di potere…già ne parlerò con dettagli precisi), impegni scolastici, telefonate inconcludenti ad Enti pubblici, stanchezza…

Insomma e’ la fase “le due torri” …ma chi conosce Tolkien sa che quando tutto sembra essere perduto, quando tutto sembra andare per il peggio…qualcosa inizia a cambiare. E  questo succede anche nella vita reale. Questo succede anche alle persone reali, questo è successo a conoscenti ed amici.

L’ignoranza , la presunzione e la superbia prima o poi si pagano, in modi e in tempi spesso inimmaginabili. Ed il conto – ci insegnano la vita reale e la storia – e’ sempre salato.

Pensieri, pianeti, universi e…limiti

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In questo limbo infinito, nello  stato di prolungato coma di questo blog,  ogni tanto qualche barlume di vita, qualche reazione sinaptica ancora si manifesta.

Questo è uno di quei momenti reattivi.

E’ che a volte mi sembra di doverli scrivere questi miei pensieri reattivi. Perché sono tanti, perché so – lo so bene – che non sono interessanti per le persone, per la maggior parte delle persone. Perché e’ giusto alleggerire comunque la vita e cercare di non annoiare amici e parenti. Quindi questo è lo spazio dove potermi esprimere senza chiedere ad alcuno di ascoltarmi: lo spazio giusto .

Ecco, da dove e quando nasce il tarlo della stupidità, della cattiveria, della “furbizia” , della disonestà ? Nasce quando, ad un certo punto della nostra vita – da bambini – ci accorgiamo che possiamo comportarci male, che possiamo fare i capricci, fare i bulletti, possiamo espandere il proprio ego senza limiti perché i no che riceviamo – se e quando li riceviamo – non sono tutti veri. Alcuni – quelli che i nostri educatori ritengono di dover essere veri  – ci riportano dentro dei piccoli recinti, sono cioè dei cancelli che si chiudono sul serio. Questi momenti sono quelli che, se adeguatamente spiegati, servono a capire che il limite è qualcosa di necessario, possibile, importante per noi stessi e per gli altri.  Molti altri sono delle semplici porte accostate che basta spingere per aprire, che i nostri educatori coscientemente “appoggiano” senza convinzione e senza volontà reale di chiudere per poter dire poi ” ma io glielo avevo detto”. Educatori che mentre dicono “ora lo sgrido” dentro di se’ sono ben contenti di crescere dei piccoli furbi, dei piccoli spacconi, dei piccoli disonesti che “emergeranno” perché e’ un mondo di disgraziati, di volpi, di sciacalli . Si, educatori complici e responsabili di individui che diventeranno adulti pessimi.Gocce di fango in un oceano di fango.

Non stupiamoci dei soggetti pessimi che sempre più numerosi  troviamo in posti di responsabilità : questi sono qui bambini cresciuti senza limiti, senza che qualcuno con costanza e coerenza li abbia riportati nello spazio ben definito della propria personalità: uno spazio in cui giocare, ridere, esprimere sentimenti positivi e negativi, realizzarsi e conoscersi, ma senza credere di essere onnipotenti, perfetti, infiniti. Uno spazio con delle regole  che devono essere rispettate perché tutto funzioni.

La responsabilità di essere educatori – genitori o no – e’ enorme perché potenzialmente può influire sulla condizione di altre persone. Nessuna scusa quindi per chi è genitore o educatore: il rischio di creare dei mostri con un ego smisurato deve essere uno dei pensieri da tener presenti per cancellare ogni senso di colpa. La più grande libertà che si può dare ad una persona e’ la capacità di ragionare sulle cose, di capire le cose nel loro insieme e di non fossilizzarsi sul proprio io. Ciascuno di noi e’ come uno dei miliardi di pianeti nell’universo, non l’universo. Essere umili e’ un segno di grande intelligenza, di superiorità intellettuale ed umana. Essere umili significa sapere di essere parte di un tutto e di non essere questo tutto.

 

 

Tenerne e non tenerne

Presente quando ” non me ne tiene “? Ecco…non me ne tiene al solo pensiero.

…di cosa ? Eh…c’è un elenco di cose, non infinito, ma anche se queste cose si contano sulle dita di una mano, sono macigni enormi. E ritorno al discorso “bozze”, rispetto al quale aggiungo anzi che tra i motivi per cui le bozze rimangono tali  c’e’ anche la famosa frase “e’ così la vita”.

La vita di tutti non è così. Ci sono situazioni di sofferenza, anzi sofferenze, che non si possono risolvere con un “la vita è così”, come ci sono situazioni di esagerato benessere …e per questo tipo di situazioni appunto, non vale “la vita è così”. Ecco: come la mettiamo ? …la risposta potrebbe essere che magari anche quelle persone a cui sembra che tutto fili perfettamente in realtà soffrono ed hanno dei problemi, delle situazioni difficili, dei forti disagi che noi non immaginiamo. Certo. Non sappiamo. Potrebbero averli o non averli.

Pero’ …. diciamo che soffrire in un resort o in una SPA e’ meglio che soffrire in un campo profughi, in un centro di accoglienza, in una casa di periferia grigia e triste, in un cartone sotto ai portici in mezzo alla sporcizia.

E meglio soffrire prendendo 5 mila euro al mese piuttosto che soffrire prendendone 500… o sbaglio ? E quindi “la vita è così”non è un argomento valido.

Cio’ detto, non me ne tiene…ma forse qualcosa di buono verrà fuori anche da questo.

Bozze

Non ho ancora veramente deciso il destino di questo blog, cioe’ se proseguire oppure fermarmi. Propendo per la seconda opzione, anche se questo articolo, questo post, queste riflessioni potrebbero far pensare il contrario. E invece no, sono ancora indecisa.

Queste parole – quelle qui sopra – risalgono a circa 2 mesi fa…per tutto questo periodo sono rimaste in uno stato di bozza..ecco tutta la mia indecisione riguardo al destino di questo “spazio”. Una situazione in fase di prolungato stallo. Una bozza, appunto.

Le fasi di indecisione fondamentalmente sono delle bozze croniche…dei momenti che con varie scuse si protraggono senza arrivare al “punto”. Le bozze sono forme provvisorie di qualcosa che ha bisogno di un’identità, un bollino di “ok” , un nullaosta.

Spesso le vite delle persone attraversano fasi di bozze un po’ troppo lunghe…per paura di scegliere, per mancanza di coraggio,  per mancanza di energia. Per noia. A volte, se si pensa troppo alla condizione umana, se ci si pensa troppo in profondità e troppo spesso, si comprende  l’assurdità  di tutte le preoccupazioni, della frenesia di fare, dire, dall’assurdo bisogno di affermarsi pur sapendo che nessun uomo è eterno, che la nostra esperienza ha un inizio ed una fine. Oppure è forse questa consapevolezza che ci spinge ad riempire la vita di cose da fare per distrarci da questa verità . E forse, se questo è il motivo, va bene riempire le giornate di cose da fare. Purché siano cose leggere. 

…perché le esperienze dolorose, pesanti, le sofferenze portano a pensare troppo. E come si dice “…if I think too much I can’t get over“…si rischia di rimanere in una fase di bozza. E nasce dentro una profonda insoddisfazione, un senso di vuoto, il bisogno di mettere un punto ed andare a capo. E un grande bisogno di leggerezza…e di benessere. Il desiderio di  stendersi in un prato ad occhi chiusi e sentire il profumo della natura…

Sto dicendo molto di me in questo post. Per questo non sarà il solito post condiviso….